Sciopero unitario nei settori del turismo, del commercio e dei servizi

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Sono oltre due milioni e mezzo i lavoratori dei comparti industria turistica, pubblici esercizi, agenzie di viaggio, ristorazione collettiva, imprese di pulizia strutturate, farmacie private e del comparto termale e del commercio in attesa dei rinnovi contrattuali in media da più di tre anni.
E’ questo il motivo dell’odierno sciopero intersettoriale per l’intero turno di lavoro (qui le immagini della manifestazione a Bari, di fronte alla sede di Confindustria).
La protesta è stata indetta per rivendicare il rinnovo dei rispettivi contratti nazionali di lavoro, attraverso i quali garantire un dignitoso aumento salariale, nuove norme per la valorizzazione della professionalità e per il mantenimento dei livelli occupazionali. Nella migliore delle ipotesi i lavoratori aspettano il rinnovo del contratto nazionale di lavoro da tre anni, nella peggiore da sei. In tutto questo tempo le controparti datoriali hanno, con diversi accenti e modalità, cercato di negare il valore del contratto collettivo nazionale di lavoro subordinandone il rinnovo a forme più o meno esplicite di restituzione attraverso il peggioramento di parti economiche e normative.
I lavoratori in sciopero sono baristi, camerieri, cuochi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori del comparto termale, farmacisti, professionisti, e dipendenti del commercio afferenti ad aziende associate e Federdistribuzione. Operano in settori strategici per l’economia del nostro paese, che rappresentano una componente rilevante del Pil italiano come il turismo e il sistema degli appalti; svolgono lavori importanti come, ad esempio, la refezione e le pulizie nelle scuole, negli asili e negli ospedali, nonché prestazioni attinenti la salute delle persone, in negozi commerciali o supermercati.